tratto da www.thinkfree.it

Acido alfa-lipoico e neuropatie: sempre maggiori conferme

Ziegler D; Reljanovic M; Mehnert H, Grief FA. Alpha-lipoic acid in the treatment of diabetic polyneuropathy in Germany: current evidence from clinical trials. Exp Clin Endocrinol Diabetes 1999;107 :421-430

La neuropatia diabetica rappresenta un grosso problema di salute, poiché è responsabile della morbilità sostanziale, dell’aumentata mortalità e della peggiorata qualità della vita. Una glicemia pressoché normale viene oggi generalmente accettata come l’approccio primario nella prevenzione della neuropatia diabetica, ma questa non è raggiungibile in un considerevole numero di pazienti. Nelle due decadi passate molti trattamenti medici che raggiungevano i loro effetti, nonostante l’iperglicemia, sono derivati da concetti patogenetici sperimentali di neuropatia diabetica. Tali composti sono stati progettati per migliorare o rallentare la progressione del processo neuropatico e sono in corso di valutazione in trias clinici ma, ad l’eccezione dell’acido alfa-lipoico (acido tioctico), nessuno di questi farmaci è correntemente disponibile per la pratica clinica. In questa review viene raccolta e analizzata l’evidenza dei trias clinici che hanno stabilito l’efficacia terapeutica e la sicurezza dell’acido tioctico nella polineuropatia diabetica. Finora sono stati completati 15 trials clinici che hanno impiegato differenti schemi di studio, durate di trattamento, dosi, dimensioni dei campioni e popolazioni di pazienti. Entro questa varietà di trias clinici, quelli che hanno evidenziato effetti benefici dell’acido tioctico, sia sui sintomi che sui deficit dovuti alla polineuropatia o alla variabilità della ridotta gittata cardiaca risultante dalla neuropatia autonomica cardiaca, impiegavano dosi di almeno 600 mg al giorno. Di seguito vengono riportate le principali informazioni che possono essere desunte dai più recenti studi clinici controllati: 1) il trattamento breve di 3 settimane a dosaggi di 600 mg di acido tioctico e.v. sembra ridurre i maggiori sintomi della neuropatia diabetica. Uno studio pilota di 3 settimane con 1800 mg per os al giorno indica che l’effetto terapeutico può essere indipendente dalla via di somministrazione, anche se questo dovrà essere confermato su un campione più grande; 2) l’effetto sui sintomi è accompagnato da un miglioramento dei deficits neurologici; 3) il trattamento orale per 4-7 mesi tende a ridurre i deficits neurologici e migliora la neuropatia cardiaca; 4) dati preliminari su due anni indicano un possibile miglioramento a lungo termine nella conduzione dei nervi motori e sensori degli arti inferiori; 5) gli studi di sorveglianza clinica e post-commercializzazione hanno rivelato un profilo di sicurezza altamente favorevole. Sulla base di questi risultati, un trial multicentrico a lungo termine di trattamento orale con acido tioctico (Studio NATHAN I) sta per iniziare in America del Nord ed Europa. L’obiettivo dei ricercatori è di rallentare la progressione della neuropatia diabetica utilizzando quale misura del risultato primario affidabile e clinicamente significativa una combina di valutazioni cliniche e neurofisiologiche.

 

Acido lipoico nelle neuropatie

Ruhnau KJ; Meissner HP; Finn JR; Reljanovic M; Lobisch M; Schutte K; Nehrdich D; Tritschler HJ; Mehnert H; Ziegler D. Effects of 3-week oral treatment with the antioxidant thioctic acid (alpha-lipoic acid) in symptomatic diabetic polyneuropathy. Diabet Med 1999 Dec; 16(12):1040-3

Con questo studio i ricercatori hanno voluto valutare l’efficacia e la sicurezza di un breve trattamento orale a base dell’antiossidante acido alfa-lipoico (AL) sul deficit e sui sintomi neuropatici in pazienti con diabete mellito di tipo 2 sofferenti di polineuropatia sintomatica. I pazienti sono stati assegnati attraverso randomizzazione al trattamento orale con 600 mg di AL 3 volte al giorno (n=12) o placebo (n=12) per 3 settimane. I sintomi neuropatici (dolore, bruciore, parestesia, torpore) nel piede sono stati valutati settimanalmente e riassunti in un Punteggio Totale dei Sintomi (PTS). Alla baseline e al diciannovesimo giorno sono stati inoltre saggiati HPAL (Hamburg Pain Adjective List) e NDS (Neuropathy Disability Score). Alla baseline PTS, HPAL e NDS non presentavano differenze significative fra i due gruppi. Rispetto la baseline il Punteggio Totale dei Sintomi al diciannovesimo giorno è diminuito di –3.75 +/- 1.88 punti (-47%) nel gruppo con AL e di –1.94 +/- 1.50 punti (-24%) nel gruppo trattato con placebo (p=0.021 per AL vs placebo). Al diciannovesimo giorno il punteggio totale HPAL è diminuito di  -2.20 +/- 1.65 punti (-60%) nel gruppo AL e di –0.96 +/- 1.32 punti (-29%) nel gruppo placebo (p=0.072 per AL vs placebo). NDS è diminuito di –0.27 +/- 0.47 punti nel gruppo TA, mentre è aumentato di +0.18 +/- 0.4 nel gruppo placebo (p=0.025 per AL vs placebo). Non sono state notate differenze fra i due gruppi per quanto attiene la frequenza degli eventi avversi. In conclusione questi risultati preliminari indicano che il trattamento orale con AL ai dosaggi prima indicati migliora deficienza e sintomi dovuti a polineuropatia in persone con diabete di tipo 2, senza causare particolari reazioni avverse.

 

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